Dalla chiarezza delle idee a una filosofia dell’empiètement. Una lettura dell’eredità cartesiana nei lavori merleau-pontiani antecedenti a "La struttura del comportamento"

Claudia Francesca Martiriggiano

Abstract


L’articolo si propone di analizzare i primi scritti merleau-pontiani degli anni ’30, antecedenti a La struttura del comportamento, nello specifico i due progetti di lavoro presentati dal giovane filosofo presso la Caisse nationale des Sciences per ottenere fondi di ricerca, il Projet de travail sur la nature de la Perception (1933) e La nature de la perception (1934), e le recensioni alle opere di Scheler e Marcel, Christianisme et ressentiment (1935) e Être et Avoir(1936), inizialmente comparse su La vie intellectuelle. Nella frattura tra testi editi e inediti e alla luce della sostanziale incompiutezza della filosofia di Merleau-Ponty, il ricorso a questi primi lavori appare significativo, in quanto consente di scorgere le intenzioni merleau-pontiane al loro stato nascente, i motivi fondamentali che, da un capo all’altro, animano la sua riflessione, nonché il ruolo fondativo che al suo interno riveste la figura cartesiana. Attraverso l’analisi di questi testi, ci si propone di gettare luce sulla genesi del progetto merleau-pontiano, mostrando come esso prenda forma proprio a partire da una lettura critica della filosofia di Cartesio, caratterizzandosi come il tentativo di portare a espressione il suo non-pensato, le implicazioni nascoste del suo discorso, restituendo dignità filosofica a ciò che, da sempre, è rimasto ai margini del pensiero: la confusione, l’empiètement.





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ISSN: 2281-3209                DOI Prefix: 10.7408

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